venerdì 9 ottobre 2020

Tempesta D'Amore: Intervista a Giorgio Perno, voce di Robert/Lorenzo Patané


Nuovo appuntamento con le nostre interviste ai doppiatori di Tempesta D'Amore e questa è la volta della nuova voce di Lorenzo Patané che già da tempo anima il personaggio di Robert Saalfeld ovvero Giorgio Perno.

Il doppiatore si è gentilmente prestato ad un'intervista nel corso del quale ha raccontato curiosità sul doppiaggio di Robert e non solo.

1. Cosa ne pensa di Robert Saalfeld, il personaggio che doppia a Tempesta D'Amore e del suo interprete Lorenzo Patané, amatissimo dai telespettatori? 

Li invidio entrambi, in senso positivo, ovviamente! :-) A Robert invidio alcuni lati del carattere, come ad esempio quella schiettezza e quell’irruenza che lo portano, a volte, a mettersi nei guai: io, caratterialmente, sono molto più pacato e diplomatico, mentre nella vita… non dico di essere aggressivi, ma… a volte, saper mostrare un po’ i denti, aiuta! A Lorenzo, invece, invido il lavoro sul set, perché sono convinto che si diverta moltissimo. È fantastico vedere il suo diverso modo di recitare nei vari contesti, soprattutto quando i registi gli danno carta bianca per movimentare un po’ le scene. Certo, per me diventa poi tutto più difficile, perché seguirlo quando gli scambi - in particolare con Eva - sono molto veloci e accavallati è più complicato, ma il risultato finale è molto efficace e soprattutto divertente, per me come - spero - per i telespettatori! Il merito, però, non è soltanto di Lorenzo (per come recita) o mio (per come lo doppio), ma è anche degli adattatori dialogisti. Li conosco quasi tutti personalmente e colgo l’occasione per ringraziarli per il loro lavoro: sanno cogliere tutte le sue sfumature espressive e renderle al meglio con la giusta scelta lessicale e le corrette indicazioni nel copione e, credetemi, tutto ciò è fondamentale: senza un buon adattamento è molto più difficile realizzare un buon doppiaggio! Sarebbe come montare un mobile con le istruzioni sbagliate… magari ci si riesce lo stesso, ma quanto tempo in più ci si impiega? Invece con le giuste indicazioni, tutto fila liscio, si fa più in fretta e si lavora bene, quindi… se Tempesta vi piace, se Robert vi piace, se il mio lavoro vi piace, dovete dire grazie anche a loro! 

2. A Tempesta D'Amore lei ha ereditato il ruolo da Renato Novara, doppiatore storico di Robert. Come è stato iniziare a doppiare un attore che aveva già un "passato vocale importante" nella soap? 

È stato prima di tutto un grande onore, perché Renato per me, prima di essere un collega, è un punto di riferimento: io sono cresciuto ascoltando la sua voce su cartoni animati e telefilm, quindi prendere il suo posto è stato a dir poco emozionante. In secondo luogo è stata anche una grossa responsabilità, perché i cambi di voce, specialmente su personaggi “storici” e particolarmente amati come lo era Robert, non sono mai benaccetti e rischiano di scontentare il pubblico a prescindere dal talento e dagli sforzi che fa chi subentra “all’originale”. Una cosa posso dire: non ho cercato in alcun modo di imitare Renato (ammesso che fosse possibile o che ne fossi capace). Il “mio” Robert doveva essere “mio”, appunto, dovevo “sentirlo” e riprodurne sentimenti e caratteristiche senza farmi condizionare da ciò che era avvenuto prima; ecco perché non ho voluto usare il doppiaggio precedente come riferimento. Tra l’altro, il Robert che ho ereditato io è diverso da quello che doppiava lui: non è solo più vecchio anagraficamente (il che, tra l’altro, poteva giustificare l’uso di una voce meno giovanile), ma è anche più maturo, con impegni e responsabilità diverse da prima… quindi, se è esagerato dire che è quasi un personaggio diverso, è senz’altro assennato affermare che non è più lo stesso che doppiava Renato. Infine, è stato anche un colpo di fortuna, perché inizialmente il ritorno di Robert sembrava si dovesse limitare a un paio di apparizioni (l’amnesia di Charlotte e poi il nuovo matrimonio con Werner che senz’altro ricorderete) mentre poi le cose sono andate diversamente… Ricordo di aver letto su un forum i commenti di chi aveva visto le prime puntate con la nuova voce e manifestava una sensazione di straniamento… Ebbene, so che non potrò mai prendere il posto di Renato nel cuore degli appassionati, ma spero che in questi tre anni i miei sforzi siano riusciti a far “digerire” il cambiamento anche a chi lo trovava più “indigesto”. 

3. Al di là di Tempesta D'Amore, lei ha doppiato, Ralph Macchio in Kobra Kai (seguito ideale di Karate Kid), una vera e propria icona della cultura pop e del cinema. Come ha vissuto quest'esperienza? 

Un altro momento molto emozionante. Karate Kid fa parte dei film della mia infanzia: come milioni di bambini in tutto il mondo ho emulato il “colpo della gru” che fa vincere a Daniel il torneo, così come ho ripetuto centinaia di volte le frasi iconiche di Miyagi (“No, no, no, Daniel san!” tanto per citarne una…); scoprire che la mia voce era stata scelta per questo sequel mi ha fatto immensamente piacere. La cosa curiosa è che io ho saputo che avrei doppiato Ralph Macchio soltanto la mattina del primo turno! I livelli di segretezza che Netflix richiede agli studi dove vengono doppiati i suoi prodotti sono tali che non mi è stato detto nulla finché non ho firmato l’accordo di riservatezza. Mi era stato comunicato soltanto che ero stato scelto per doppiare un protagonista di una serie nuova e, di conseguenza, avrei dovuto organizzarmi per dare la disponibilità per un certo numero di turni, ma nulla più. Potete immaginare la mia sorpresa quando sono andato al leggio e mi sono trovato davanti uno degli idoli della mia infanzia… È stata decisamente una bella mattinata! Parlando di icone, un’altra - stavolta degli anni ’90 - a cui ho avuto l’onore di prestare la voce è Jaleel White (lo Steve Urkel di “Otto sotto un tetto”) nella sit-com “The Big Show show”; anche lui, ovviamente, ha qualche primavera in più sulle spalle, ma lo sguardo e lo spirito sono gli stessi di quand’era il nerd della famiglia Winslow, quindi doppiarlo è stato davvero divertente. Tra l’altro, anche quella è stata un’eredità pesante: all’epoca a dargli voce era stata niente meno che Monica Ward! A differenza di Robert, in questo caso non posso negare di essere stato in parte influenzato dalla caratterizzazione magistrale che ne aveva fatto Monica all’epoca, ma per mia fortuna i trent’anni in più dell’attore mi hanno evitato di dover tentare le sue incredibili (e per me inarrivabili) acrobazie vocali! 

4. Gli scambi tra i doppiatori di Tempesta D'Amore ed il cast della soap sono stati svariati nel corso degli anni, tanto che addirittura che il suo predecessore nel doppiaggio di Robert è comparso nella soap. L'ultimo abbastanza recente tra i doppiatori di Romy e Paul ed i loro interpreti? Lei ha mai avuto occasione di parlare o  entrare in contatto con Lorenzo Patanè?  

Purtroppo no. Quando, nel 2017 sono subentrato a Renato ho letto un’intervista di Lorenzo in cui si dichiarava contento della nuova voce e curioso di conoscermi per organizzare qualcosa insieme così come aveva fatto con Renato. Gli ho subito scritto su Facebook ma non mi ha risposto. Per carattere non sono uno che insiste, quindi ho lasciato perdere fino a un paio di settimane fa, quando, di nuovo, gli ho mandato un messaggio su Facebook. Anche in questo caso senza risposta. Non insisterò. Prima di tutto perché credo che riceva migliaia di messaggi ogni giorno (e non posso certo pensare che stia lì ad aspettare proprio il mio!) e poi perché sono sicuro che ci sarà occasione, prima o poi, di incontrasi, conoscersi e magari - chissà? - organizzare qualcosa insieme. 

5. Una domanda che abbiamo posto anche ai suoi colleghi: qual è il miglior abbinamento voce personaggio all’interno di Tempesta d’Amore secondo lei? 

Il mio, naturalmente! ;-P A parte gli scherzi, questa è una domanda difficile, perché, davvero, non saprei chi scegliere. Intanto devo ammettere di essere influenzato nel mio giudizio dalla conoscenza diretta dei colleghi (il che mi fa piacere praticamente tutti gli abbinamenti…) e poi, a essere sincero, guardo il loro lavoro prima di tutto dal punto di vista tecnico, perché questo mestiere è come quello di un artigiano: si impara facendolo e, soprattutto, non si finisce mai di imparare, pertanto cerco di fare mio tutto quello che vedo e che mi piace del loro modo di doppiare. Detto ciò, sarò banale, ma io Werner, Alfons o André non riesco a immaginarli con voci diverse, così come Charlotte, Hildegard, Eva e Valentina… E ho citato solo i personaggi con cui Robert ha a che fare più spesso e che, quindi, sento di più… Ecco, il mio obiettivo, come doppiatore è arrivare al punto che il pubblico non riesca a immaginarsi Robert con una voce diversa dalla mia, perché allora vorrà dire che avrò sostituito degnamente il grande Renato! 

6. Domanda inevitabile in questo periodo. Come sta cambiando il modo di doppiare la soap e più in generale di lavorare durante quest'emergenza sanitaria? 

Mentirei se dicessi che non è cambiato nulla. Ricordo che il primo turno che ho fatto in tempi di Covid (ancora in pieno lock-down) mi ha lasciato l’impressione di entrare in una sala operatoria invece che in uno studio di doppiaggio! Al di là della battuta, la Videodelta ha preso estremamente sul serio la questione, fin da subito, e ha messo in atto protocolli molto severi per la prevenzione, il che ha fatto inevitabilmente rallentare il lavoro. Le procedure per l’ingresso e l’uscita dagli studi sono lunghe, perché prevedono non solo la sanificazione personale ma anche della propria postazione di lavoro, prima di iniziare e quando si finisce. I copioni cartacei sono stati aboliti e sostituiti con i tablet, sui quali non si possono scarabocchiare annotazioni, quindi qualsiasi correzione va fatta elettronicamente ed è, per forza di cose, più laboriosa e lenta… Ma lo svantaggio pratico di fronte all’eliminazione di un ricettacolo di saliva quale è la carta (e quindi potenziale vettore di contagio) non è nulla rispetto al vantaggio in termini di salute, quindi lo si sopporta più che volentieri. Sono state allestite postazioni di lavoro aggiuntive per ospitare i direttori, che, così, non sono più accanto ai tecnici; in pratica ognuno lavora da solo, riducendo il rischio al minimo e in più è stato installato un sistema di ricambio aria continuo che garantisce la salubrità di ogni ambiente. Tutto ciò ha inevitabilmente un costo non solo per l’investimento infrastrutturale, ma anche per la diminuzione del lavoro effettuato (per i tempi da dedicare alla sanificazione) ma l’azienda ha messo da parte qualsiasi logica di profitto, ponendo al primo posto la tutela della salute di ognuno di noi, quindi è un cambiamento che affrontiamo tutti quanti molto volentieri. 

7. Quale è il suo sogno lavorativo nell'ambito del doppiaggio? 

Il mio sogno un tempo era doppiare qualcosa che potesse restare a lungo nella memoria collettiva, ma non è attuabile perché la quantità di contenuti che vengono prodotti ogni anno è spaventosa e non c’è più la “memoria collettiva” di un tempo. Ad esempio, serie “iconiche” come Happy Days vengono trasmesse (e viste) ancora oggi, a distanza di 50 anni… Cobra Kai (giusto per fare un esempio) tra due mesi sarà già stato dimenticato da tutti, perché soppiantato dal nuovo fenomeno del momento, destinato anch’esso a durare un trimestre o poco più. Siamo talmente bombardati di contenuti che non c’è nemmeno il tempo di affezionarsi a qualcosa. Un altro sogno, valido ancora adesso, è di doppiare Tom Hanks o Tom Cruise. In molti hanno riconosciuto nella mia voce delle somiglianze con quella del grandissimo Roberto Chevalier (che io, personalmente, adoro) e potermi un giorno mettere alla prova con attori di quel calibro sarebbe davvero un sogno. Ma è sicuramente destinato a rimanere tale, perché, come è ovvio, non è sufficiente una mera (e discutibile) somiglianza timbrica per giungere a quei livelli e il talento e l’esperienza di Chevalier saranno sempre inarrivabili. 

8. Durante il doppiaggio di Robert c'è qualche vicenda che le è rimasta particolarmente impressa sia in senso positivo che negativo? 

Mi ha colpito, in senso negativo, la freddezza di Robert quando ha saputo che Valentina aveva la leucemia. Era sconvolto, sì, ma non ha versato una lacrima. Io, invece, piangevo come una fontana e ho dovuto rifare un paio di battute perché il naso troppo congestionato ne comprometteva la comprensibilità. Lo so, è stato poco professionale da parte mia, avrei dovuto soltanto fingere il pianto - come si fa in queste occasioni - ma mi sono immedesimato davvero nel personaggio (che, tra l’altro, ha la mia età) e all’idea di ricevere una notizia simile, sono crollato. Un altro momento, stavolta positivo, è stato quando Robert, dopo la crisi con Eva, indossa nuovamente la fede e, la sera del saggio di Valentina, la mette chiaramente in mostra quando porge il braccio a Eva per accompagnarla. È una scena recitata e girata benissimo. Sono solo gesti e sguardi, ma con un significato enorme che mi ha toccato nel profondo. Ancora una volta, vedere Eva che si accorge del gesto di Robert e si commuove, mi ha fatto venire il groppo in gola. C’è un motivo se Tempesta è così seguito e così amato dal pubblico ed è, secondo me, il modo con cui racconta le storie. Forse non sarà mai niente di nuovo, perché, in fondo, sono 2000 anni che ci narriamo sempre le stesse vicende, ma quel che invece è nuovo, ogni volta, è il taglio che i registi riescono a dargli, l’escamotage che si inventano per riuscire a stupirci e ad emozionarci ancora una volta. Spero che non smettano mai. 

9. Sappiamo che nel corso del tempo il modo di doppiare è cambiato e quindi c'è meno possibilità di interagire con i propri partner di scena. Tra questi, quali sono coloro con i quali ha maggiore occasione di collaborare attivamente? 

Purtroppo devo deludere gli appassionati di Tempesta con un’amara notizia: non ho mai condiviso lo studio con qualcuno, almeno non per doppiare Robert. Come già sapranno, per motivi logistici - legati agli impegni dei vari attori - sono anni, ormai, che il doppiaggio avviene in una modalità che viene definita “colonna separata”, ovvero un attore alla volta. Sono finiti i tempi in cui si doppiava in coppia o in gruppo… Si riesce ancora a farlo soltanto per gli sceneggiati (o audiodrammi), che non richiedono sincronizzazione e sono più “aperti” alla recitazione libera, ma per il doppiaggio è raro che ce lo si possa permettere. Questa modalità è decisamente più triste e, artisticamente, è molto meno ricca perché l’interazione di due (o più) persone genera un’energia meravigliosa che dà vita a doppiaggi più “veri”, più partecipati. Lavorare da soli, tra l’altro, è anche più difficile, perché ci si deve “intonare” con una registrazione, invece che con una persona, ovvero si deve “rispondere” a una vocina in una cornetta, invece che ad un essere umano in carne e ossa che respira, recita e si muove proprio lì accanto… Ed è peggio ancora quando si doppia una scena per primi, per cui non c’è nessuno che risponde… Per fortuna, col tempo, si impara a conoscere i colleghi e si immaginano le loro risposte. Sembrerà strano, ma immaginare come diranno le loro battute aiuta a “rispondere a tono” anche se non hanno ancora registrato nulla! Il problema si ripresenta, però, quando capita un personaggio nuovo e una voce nuova… allora tutto torna a essere un’incognita!

Ringraziamo Giorgio Perno per la disponibilità e simpatia dimostrata.

24 commenti:

  1. personalmente preferisco perno a novara quindi bene così e molto bravo a prendere il posto di un collego con scioltezza! noemi

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  2. bella voce e l'ho apprezzato anche nella sostituzione di kobra kai, impresa ancora più difficile

    veronica

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  3. Non me ne voglia Giorgio Perno, ma io non ho visto un Robert freddo nella scena della notizia della scoperta della leucemia di Valentina, ho visto un Robert pietrificato, sotto shock il che è diverso.
    Se c'è una caratteristica che non riconosco a Robert è la freddezza, credo di averlo visto raramente freddo.
    Per il resto anche io mi sono abituata a lui e devo dire che è bravo e forse non è stato poi così sbagliato sostituirlo il doppiatore, in fondo Robert è cresciuto.

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    1. Chiedo scusa, Gio, forse mi sono espresso male. Quello che intendevo dire con quel "freddo" è che non si è lasciato andare, ha mantenuto l'autocontrollo con una "freddezza" notevole.
      Non volevo dire che "non ha provato sentimenti", al contrario: li ha provati (e anche belli forti!) ma li ha tenuti sotto controllo. Tra l'altro, se questo era l'intento degli sceneggiatori, ovvero mostrare un Robert "forte", che sa gestire le emozioni (anche le più drammatiche), allora credo che Lorenzo abbia fatto un lavoro egregio, restituendo la giusta misura di conivolgimento per sembrare pietrificato, come dice Lei, ma non sopraffatto dall'emozione come invece lo ero io.
      Credo che il fatto di aver ricalcato la formulazione della domanda, abbia aggiunto alla mia risposta un'involontaria connotazione negativa: la vicenda mi ha colpito non perché la disapprovassi, ma perché l'ho vista molto più lontana da me del solito. Le differenze di carattere tra me e Robert sono parecchie e spesso non condivido certe sue reazioni (tutt'altro che fredde! ;-) ), tuttavia qui c'era una distanza emotiva maggiore che ricordavo particolarmente e che mi ha spinto a citare l'esempio.
      Spero di essermi spiegato meglio.
      Buona Tempesta!
      Giorgio

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    2. No no capisco cosa vuole dire e in effetti essendo Robert un passionale, un emotivo e uno che esterna parecchio è parso molto ma molto strano anche a me questo autocontrollo in quella scena. Si è stato davvero bravissimo Lorenzo Patané.
      Si si assolutamente si è spiegato benissimo. Tra l'altro credo che abbia fatto bene a citare l'esempio perché le volte in cui Robert ha mantenuto l'autocontrollo ferreo nella storia di Sdl penso siano molto poche. Complimenti ancora per il suo lavoro!!!

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  4. voce più adatta delle prima ed anche piacevole da ascoltare, sopratutto perchè robert essendo collerico a volte mette a dura prova le orecchie XD

    sandy

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  5. Una bella intervista molto interessante. È sempre bello sentire una persona parlare in modo così appassionato del proprio lavoro.Daniela M.

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  6. Quando dice che non riesce ad immaginarsi Alfons ed Andrè con un'altra voce si riferisce ai doppiatori storici o ai nuovi? Immagino alle voci storiche.

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    1. Penso di si. Però ha ragione. E poi credo sia giusto anche che ci "vantiamo" un po' della nostra scuola di doppiatori, che sono tra i migliori di tutti, per non dire i migliori.

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    2. Sapevo che da qualche parte avrei fatto una gaffe... :-( Mannaggia! Non ho pensato che, tra i nomi che ho citato c'erano anche due personaggi le cui voci sono state momentaneamente sostituite a causa del Covid. Mi scuso con voi e con i colleghi per il malinteso: onestamente non ho mai sentito il mio caro amico Cesare Rasini su André, perché in quel periodo non ho interagito con lui o, se l'ho fatto, ho registrato prima di lui, quindi non so come "ci stesse" sul personaggio. Invece, Danilo Bruni (che prima di essere un amico è il mio maestro) l'ho sentito, ma una sola volta, durante un turno, e ricordo solo di aver pensato che in Videodelta avessero fatto un'ottima scelta perché il suo timbro vocale non è così distante da quello di Augusto Di Bono. Del resto ero concentrato su cosa dovevo dire io, più che su cosa diceva Alfons! :-D Insomma, la mia esperienza con le voci transitorie è davvero irrilevante, ecco perché ho scordato la momentanea sostituzione e ho citato quei due personaggi pensando soltanto alle voci che hanno da sempre.

      Giorgio

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  7. Intervista davvero interessante e gradevole da leggere, complimenti a Ilenia e un grazie a Giorgio Perno così semplice e bravo

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  8. amo questa voce e amo queste interviste, complimenti a giorgio perno

    feuerzeug

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  9. bellissima intervista, molto bravo ed anche simpatico

    federica

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  10. preferisco questa seconda voce più adatta al personaggio, bravo ed affabile

    mdblanche

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  11. un giovane davvero in gamba che si sta facendo largo! bravo bravo! tiziana

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  12. voce fenomenale, ci abbiamo guadagnato col cambio! bell'intervista, bella persona umana paola

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  13. Che emozione leggere questa intervista che trasuda passione e amore per una professione oggi tanto bistrattata. Questo lato di Robert, la sua voce italiana intendo, mi piace molto, un timbro pacato, introverso, leggo tanta sensibilità, sarà deformazione professionale perché nella vita sono psicoterapeuta... Ma leggere queste parole mi ha emozionato. Ricordo il Doppiatore in un'altra soap che però è durata come un gatto in tangenziale. Si chiamava Per Sempre e lui doppiava un avvocato dello studio Olazabal. Mi piacerebbe sapere come ha vissuto quel doppiaggio amputato all'improvviso e come si è trovato a doppiare un attore anch'egli molto pacato e misurato. Ecco, questa è l'impressione che ho quando sento la sua voce!!! Sperando che legga questo commento gli faccio i miei più sentiti complimenti e dico grazie di cuore per essersi confessato in quest'angolo di web che noi "tempestati" frequentiamo spesso ;-)))
    Benedetta

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  14. Ho trovato entrambi i doppiatori di Robert Saalfeld perfetti! Renato Novara aveva saputo dare al "giovane" Robert un'intonazione davvero calzante a quello che era il suo carattere di ragazzo impulsivo, mentre Giorgio Perno ha dato "maturità" ad un Robert oramai diventato adulto e con molte più responsabilità da affrontare. I "duetti" tra Eva e Robert li adoro proprio perchè sono un "botta e risposta" senza pause, e Giorgio Perno e Chiara Francese sono talmente bravi che alla fine Lorenzo Patanè e Uta Kargel sembra proprio che parlino naturalmente italiano invece di essere doppiati! Speriamo che alla fine Lorenzo e Giorgio si possano incontrare! E' bello sapere che alla fine anche un doppiatore così professionale riesce ad emozionarsi davanti a certe storie "toste", dimostra che quello che sta svolgendo non è solo un lavoro, ma che sta partecipando attivamente in quello che sta facendo, e questo fa capire che Giorgio Perno sta mettendo davvero tutto sè stesso nel personaggio di Robert Saalfeld! Ancora complimenti a Giorgio per il suo lavoro!

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    1. Immagino che per un doppiatore subentrare ad un collega sia complicato, ne capisco poco ma immagino che non sia tanto diverso dai recast in cui gli attori subentrano ad altri colleghi. Concordo, sui botta e risposta tra Eva e Robert, non da meno anche i botta e risposta tra Robert e Christoph. E poi i personaggi soapistici avendo una vita televisiva lunga e con molte storyline è come se vivessero tante vite in fin dei conti.

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  15. Non posso che ringraziarvi tutti: Ilenia in primis, perché mi ha contattato, e poi ciascuno di voi, noemi, veronica, Giò, sandy, Daniela M., Patrizia Dietrich Fan, Alex, feuerzeug, federica, mdblanche, tiziana, paola, Benedetta e Anna Maria, per le parole di apprezzamento che avete speso per me. Danno un senso a questo lavoro e sono lo sprone a cercare di fare sempre meglio per emozionarmi e, quindi, emozionarVi, ancora di più.
    Approfitto per qualche risposta più mirata:

    @tiziana
    grazie soprattutto per il “giovane”! ;-)

    @Benedetta
    Guillermo Alvarez era una specie di Ricky Cunningham madrileno, un boy scout trapiantato in uno studio legale; essendo così pacato e tranquillo, era sicuramente più semplice da doppiare rispetto a Robert! :-D Però anche lui aveva la sua mimica peculiare da seguire attentamente e, in fin dei conti, non era un santo: si è persino adirato un pochino, una volta! ;-P
    A parte gli scherzi, era un personaggio con cui era molto facile entrare in sintonia ed è stato un vero peccato dovergli dire addio così prematuramente… Ma si sa che le logiche di rete spesso sono imperscrutabili. Speriamo che un giorno qualcuno rivaluti l’opera e decida di trasmetterla.

    @Anna Maria
    “sembra proprio che parlino naturalmente italiano invece di essere doppiati!” è il miglior complimento che si possa ricevere quando si fa questo mestiere: vuol dire che chi ha scritto i dialoghi ha saputo centrare il ritmo e i labiali giusti e chi ha doppiato è stato in grado di trasferire le emozioni che ha visto nel personaggio all’interno della propria voce, restituendo una “nuova verità”, credibile come quella originale. La ringrazio davvero di cuore e inoltrerò il suo commento a Chiara (il cui talento incredibile meriterebbe un complimento come questo ogni 10 minuti almeno!)

    Ancora un grazie, un abbraccio tempestoso a tutti e un… a risentirci presto! ;-)
    Giorgio

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    1. Grazie mille per la disponibilità e la gentilezza di interagire e rispondere a tutti con cognizione di causa, a presto :)

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    2. Vorrei aggiungere che spesso e volentieri tra le altre cose le voci italiane sono pure meglio delle originali tedesche. Ad esempio per me la doppiatrice di Franzi - di cui adesso mi sfugge il nome - valorizza moltissimo la Wegmann, anche di più rispetto all'attrice stessa che non trovo abbia una voce indimenticabile

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  16. Perondate il piccolo off topic ma io sono super attenta alle voci e seguendo alcuni programmi di rete 4 (non tutti, per carità) mi è sembrato che il doppiatore in questione abbia impersonato il marito di Elena Ceste in una ricostruzione-documentario di un programma di inchieste. Anche guardando la foto in alto sembra proprio lui. Wow! Mi avete aperto un mondo!!!
    Lorelai

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    1. Sì, ero io :-)
      Coi capelli lunghi (il massimo che posso sopportare :-D) e le lenti a contatto marroni.
      Anche se...
      SCOOP! Me le hanno date soltanto il secondo giorno di riprese, quindi in tutte le scene in cui Michele corteggia Elena (pullman, gelateria, parco) ho gli occhi azzurri!
      (Ma mi raccomando, Lorelai, non lo dica a nessuno... ;-P )

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Redazione (Ilenia)