Momenti cruciali hanno caratterizzato le puntate di Tempesta D'Amore
in onda da lunedì 7 a sabato 12 settembre 2020. Le Pagelle non possono che concentrarsi su Paul [VOTO 6], le cui reazioni sono comprensibili ma sempre troppo sopra le righe. Vale lo stesso per Lucy [VOTO 5] che non riesce mai ad essere d'aiuto. Finalmente Annabelle [VOTO 4] ha fatto la cosa giusta ma si tratta di una forzatura narrativa piuttosto evidente. Christoph [VOTO 4] è pura miseria umana e lo ha dimostrato anche in quest'occasione.
Male anche Tim [VOTO 5] che vive nella cecità più assoluta ma nemmeno Franzi [VOTO 5] ha brillato, perché certe notizie dovrebbero essere comunicate in modo meno infantile. Nadja [VOTO 4] e Dirk [VOTO 5] si commentano da soli.
Paul non ha mai saputo cosa fosse l'equilibrio, ha sempre dimostrato di essere molto squilibrato ma non solo nel senso che è fuori controllo in questo caso (perché una cosa così farebbe perdere il lume della ragione a molti), ma perché il suo mondo è fatto di regole che stabilisce e smonta lui come gli gira. Passa continuamente da un estremo all'altro e viceversa. E questo lo rende spesso assolutamente imprevedibile nei comportamenti, nel gradimento delle persone, nelle scelte della vita. E secondo me le persone che gli sono state vicine, parlo di chi l'ha cresciuto e quindi la nonna e la sorella, non l'hanno educato bene in tal senso, perché gli hanno coperto troppo le spalle, proteggendolo troppo e anche Romy era troppo accomodante.
RispondiEliminaDetto questo Christoph non doveva assolutamente metterlo al corrente: ha innescato questa reazione a catena.
La cecità dei protagonisti maschili e non solo loro è da sempre un must di Sdl, ce ne sono alcune che davvero fanno arrabbiare, alcune costruite molto bene, altre più deboli, ma questa di Tim è davvero un'assurdità.
Che senso ha dire di amare una donna, se poi se ne ha un'altra dall'altra parte che teoricamente non conta nulla, ma non si crede mai alla donna che si dice di amare e si crede sempre a quell'altra, lui a Franzi non crede mai, non si fida mai, non dà nemmeno il beneficio del dubbio, anzi quando lei ha sbagliato si è dimostrato freddo, crudele e vendicativo. Lei deve essere perfetta e inappuntabile agli occhi di lui, però lui gliene può combinare di tutti i colori e lei deve passarci sempre sopra
E' vero Franzi è infantile, però secondo me è anche frustrante dover avere a che fare con un uomo che non ti crede mai.
La cecità più snervante per quanto mi riguarda rimane quella di Miriam, credo che nessuno mi abbia logorato i nervi quanto lei.
Per non parlare di Adrian.
Non so come vada nelle puntate tedesche ma in quelle italiane il rapporto tra Tim e Christoph mi sembra poco curato. Il presunto riavvicinamento di cui parla Tim mi sembra sia avvenuto più nelle parole che nei fatti, non vedo passi avanti fatti dai due per costruire un rapporto padre-figlio degno di essere chiamato tale. Vedo un rapporto che si basa sulla superficialità, un rapporto vuoto. Questo riavvicinamento viene sancito dalla decisione di Tim di prendere il cognome dei Saalfeld quando il cognome per me è la cosa meno importante per poter certificare l'intensità di un rapporto. Quando vedo Tim e Christoph non vedo un padre ed un figlio.
RispondiEliminaTim sembra ancora un corpo estraneo alla famiglia e non è solo colpa dei Saalfeld, sembra che ci sia indifferenza da entrambe le parti. Con la zia non interagisce mai e anche con Annabelle (al di là di quello che ha fatto) nemmeno inizialmente c'è stata quella voglia di conoscersi per poi potersi fare una propria idea.
Non sto seguendo nemmeno io le puntate tedesche ma dubito ci sia novità positive in proposito. Tra l'altro sono molto appassionata di questo argomento: sui rapporti più o meno freddi, più o meno distaccati tra padri e figli o tra fratelli e sorelle, in ogni caso familiari.
EliminaSono d'accordo, non è un cognome a sancire la valenza o meno di un rapporto, la sua forza, la sua intensità, a volte viene fatto pure a sproposito: Felix ad esempio nella terza stagione ce l'aveva a morte con i Saalfeld dicendo che non ci teneva a far parte di quella famiglia esattamente come suo padre (aveva le sue ragioni chiaramente visto quello che Johann pensava di loro e stava passando), poi però nella quarta prese quel cognome, scelta che mi lasciò basita, per me era un po' incompatibile con la persona che lui era.
Diciamo pure che non viene mai messa in evidenza una cosa che è scontata ma importante: indipendentemente da chi siano i protagonisti del rapporto, ritrovare un figlio da grande parte già con un handicap di irrecuperabilità. Trent'anni di vita non li recuperi, sono persi e basta, non puoi tornare indietro e riviverli.
Quello che si può fare è cercare di costruire qualcosa dal momento in cui si è conosciuti, ma poi non è mica automatico costruire qualcosa perché non è il sangue a fare i rapporti.
Lo si è visto nel passato recente con Robert e Joshua, con Friedrich e Luisa.
Si è sempre in due e si sbaglia quasi sempre in due in un rapporto, chi più chi meno, sarà una regola vecchia ma si avvicina molto alla realtà.
Tim nei rapporti personali ha parecchi limiti: è uno che è cresciuto da solo, non si fida veramente di nessuno, quindi non mi sorprende che ci sia freddezza, distanza. Quanto a Christoph lo sappiamo come è nei rapporti personali soprattutto con i figli.
Su Linda devo dire che un po' sono sorpresa, perché all'inizio mi sembrava un tipo più aperto e invece mi trasmette distacco anche lei.
Forse è una caratteristica che hanno proprio quelli del clan di Christoph quella del distacco, della freddezza, forse è diffidenza: insomma Christoph è quello che è, Viktor a meno che non parli con lui di cavalli e della moglie e della figlia è un orso pure lui, di Boris Tobias diceva che teneva le persone a distanza e aveva ragione, Linda ti trasmette freddezza a mio parere, l'unico carattere realmente aperto secondo me è Denise.