domenica 17 maggio 2020

Tempesta D'Amore: Gli ex protagonisti che ce l'hanno fatta!

La pausa rispetto agli Spoiler di Tempesta D'Amore ci permette la possibilità di fare qualche riflessione rivolta al futuro ma anche al passato; uno dei temi ricorrenti tra i telespettatori è sempre volto al talento dei protagonisti di turno ma la verità è che le capacità di un attore o di un attrice si vedono nel lungo periodo e quindi chi tra gli ex protagonisti (romantici) di Sturm der Liebe ce l'ha davvero fatta?

Vogliamo semplicemente tracciare un bilancio su coloro che lavorano maggiormente e che hanno raggiunto i migliori risultati, tralasciando chi magari ha cambiato rotta o lavora come tanti altri suoi colleghi, più che dignitosamente nel mondo dello spettacolo a vari titoli e livelli ma chi ha in un certo senso "sfondato"?

Va detto che tutti più o meno continuano a lavorare con successo ma tra quelli che partecipano continuamente a nuovi progetti televisivi e teatrali possiamo senza dubbio citare Henriette Richter Rohl (Laura Saalfeld) e Gregory B. Waldis (Alexander Saalfeld), attivi in altre Serie Tv o Tv Movie e ciò vale anche Inez Bjorg David (Miriam Saalfeld) e Martin Gruber (Felix Saalfeld) che hanno un loro seguito molto forte.

Altre interpreti fortunate e premiate dal loro talento sono senza dubbio l'attrice e doppiatrice Ines Lutz (Theresa Van Norden) e Lucy Scherer (Marlene Riedmuller) ma anche Jennifer Newrkla (Julia/Sophe Stahl) e Jeannine Michele Wacker (Clara Lechner) lavorano strenuamente sopratutto in campo teatrale ma non solo. 

Questa è una panoramica che riguarda i protagonisti romantici e che non può tenere conto delle ultime stagioni trasmesse, perché per tracciare un bilancio di questo tipo ci vuole tempo e gli interpreti citati hanno senza dubbio avuto modo di dimostrare le loro capacità. 

21 commenti:

  1. Direi che poi quelle che vengono dal teatro come la Scherer e la Wacker sono anche artiste complete, visto che sanno fare di tutto, non solo recitare. Quando erano in scena, si prendevano la scena e non ce ne era per nessuno anche per i loro partner in un certo senso.
    Forse la differenza con le protagoniste degli inizi è proprio l'esperienza: una allora ventitreenne Rohl aveva già esperienza televisiva alle spalle e non poca, una Helen Barke è un'esordiente a tutti gli effetti.
    Giò

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    1. Si ne aveva di esperienza Henriette Richter Rohl ma era comunque acerba però molto, molto brava. Non ho inserito la Barke perché è uscita di scena poco tempo fa ma comunque sento di dubitare che a parità di condizioni possa raggiungere lo stesso livello, anche se è auspicabile per lei

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    2. Era molto giovane, ma il talento e la bravura c'erano. Un attore in fin dei conti deve avere due basi: il talento ma anche la tecnica (e quindi lo studio). Poi per carità ce ne sono di attori bravi autodidatti che non hanno fatto scuole di recitazione ma si parla di persone che davvero hanno imparato tutto sul set. Poi nel tempo si aggiunge chiaramente l'esperienza.
      Ho citato Helen Barke e Henriette Richter Rohl per fare una similitudine anagrafica, avevano più o meno la stessa età quando sono diventate protagoniste, ma due storie molto diverse.
      Non so se la Barke possa raggiungere quei livelli, è praticamente arrivata a Sdl a fare la protagonista subito dopo la scuola di recitazione (credo che abbia fatto qualche ruolo televisivo di poco conto).
      Giò

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    3. Scegliere soprattutto le protagoniste femminili non è facile: serve il mix perfetto tra giovane età ed esperienza/bravura ed è complicato.
      Quanto a giovane età indubbiamente la scelta "peggiore" fu la Stork.
      Giò

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    4. Mi piace conoscere queste notizie anche perché, togliendo Henriette Richter-Rohl,degli altri non sapevo stessero lavorando in modo costante. E non sapevo neppure della Lutz doppiatrice. Concordo sull'importanza dell'esperienza teatrale. Io mi sono stupita quando ho scoperto che Richter-Rohl era così giovane all'epoca. Pensavo fosse più grande. Però devo dire che è stata proprio brava a interpretare Laura.
      Azzurra

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    5. Non so poi come funzioni in Germania, ma è risaputo che qui da noi per chi fa la soap è difficile sfondare, insomma sono in pochi quelli che lo hanno fatto realmente. Poi da noi pure la dicotomia tra televisione e cinema c'è, anche se ci sono pure attori che fanno entrambe le cose.
      Per un attore sicuramente comunque è formativo fare una soap, perché è anche una grande palestra.
      Neppure io sapevo che la Lutz è pure doppiatrice: lei fu un'altra grande scelta, secondo me soprattutto in relazione al fatto che è un po' mascolina a mio parere così come doveva esserlo Theresa.
      Non parliamo poi di Ivanka Brekalo.
      Tra l'altro quando si parla ad esempio di Inez Bjorg David, non bisogna nemmeno dimenticare che lei è danese e quindi non recitava nella sua lingua madre.
      Giò

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    6. Per "sfondare" ovviamente si intende avere lavori importanti in tv o a teatro e cinema ed in modo continuativo che è già molto per un attore, perché per quasi tutti è difficile scavalcare gli ambiti, diventando personaggio internazionale. In Germania c'è meno targettizzazione in questo senso, gli attori famosi possono anche fare le comparse, senza farsi problemi in questo senso e nel passare da un genere all'altro c'è meno pregiudizio. Le attrici che ho citato sono tutte sulla cresta dell'onda, magari non vinceranno mai un Oscar ma lavorano e tanto, e fa piacere :)

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    7. Chissà perché Patané non è mai riuscito a sfondare davvero...
      Giò

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    8. Giò, me lo sono sempre chiesta anch'io. Un po' mi spiace perché è un bravo attore. Ma, si sa, non sempre nel mondo dello spettacolo la bravura è sinonimo di successo. Io penso che i motivi del successo o meno di un attore siano molteplici. Per esempio scelte sbagliate. Molto poi fanno anche i tempi. Se Ora gli attori, anche di cinema, fanno a gara per partecipare alle Serie TV, negli anni 80 questo genere era considerato di serie B e quindi il rischio di non essere chiamati per altro era grosso, nonostante ci fossero attori validi. Poi, secondo me, bisognerebbe distinguere tra chi cambia proprio mestiere, dopo un buon successo, perché non trova più lavoro; chi continua a lavorare ma in prodotti di minor respiro e chi, invece, continua a recitare in prodotti famosi. Insomma le casistiche sono tante. Spero di essermi spiegata abbastanza.
      Azzurra

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    9. Si i fattori sono moltissimi in un ambiente come quello. Secondo me lui ha fatto male a venire qui da noi in Italia ad un certo punto. Ora gli attori fanno a gara a partecipare alle serie tv, anche perché il cinema non è che siccome è cinema è sempre di qualità, ci sono serie tv di qualità maggiore e lo si fa. Qui da noi in Italia, la fiction è in crisi, almeno quella Mediaset, visto che sono anni che non si vedono fiction di qualità.
      Beh gli anni '90 e 2000 sono stati gli anni di grandi successo di teen drama e serie tv e secondo me ad oggi non serve proprio a nulla fare revival di quei successi, bisognerebbe "lasciarli in pace". A me sono venuti i brividi a rivedere gli attori di Beverly Hills nell'ultimo revival. Servono idee nuove e lo si vede anche a Sdl che esiste dal 2005, se continuano a proporre sempre le stesse cose, continueremo ad annoiarci. Si le casistiche sono tante.
      Per sfondare davvero per chi esce dalla soap, serve talento, fortuna, scelte coraggiose e non sbagliate, insomma tanti fattori insieme.
      Quelli bravi comunque emergono e ce la fanno quasi sempre: prendi Serena Rossi.
      Giò

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    10. Che brava Serena Rossi! Assolutamente d'accordo sul fatto che il cinema non sia sempre sinonimo di qualità. Ci sono certi obbrobri anche lì. Purtroppo, secondo me, non sempre la sola bravura basta. Scelte giuste, occasioni e un po' di fortuna servono. Sì, anche per me Patanè non ha fatto una grandissima scelta provando a fare carriera in Italia.
      Azzurra

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    11. Ci sono produzioni televisive decisamente al di sopra di certi obbrobri cinematografici. Anche perché magari ad un attore capita davvero di fare un personaggio "unico" in tv (che ne so un personaggio storico, biografico etc...) ed è davvero una grande occasione anche se è pure un rischio.
      E' che lui è italiano di nascita ma tedesco di adozione, è diventato famoso li facendo un personaggio di una soap tedesca e poi lo è diventato pure da noi e si è scoperto ovviamente che era italiano, ma da qui a riuscire a fare carriera nell'ambiente televisivo italiano mah...Secondo me in Germania avrebbe avuto più possibilità.
      Giò

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    12. Concordo in pieno. Anch'io penso che in Germania avrebbe avuto più occasioni.
      Azzurra

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  2. Mi piacerebbe rivedere la David (Miriam), magari con un altro ruolo di nuovo a tempesta

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  3. Ines Lutz e Lucy Scherer mi piacciono molto e mi sono piaciute anche Theresa e Marlene.
    Per me dopo i disastri della quinta e della sesta stagione la settima e l'ottava hanno rappresentato una rinascita per Tempesta, dopo ci sono state alcune stagioni belle ma non a quei livelli.
    La prima, la seconda e la quarta stagione sono la storia di Tempesta.

    Patrizia Dietrich Fan

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    1. Beh Patrizia Dietrich fan, dissento, la decima è una stagione di un livello altissimo, secondo me superiore sotto molti aspetti a settima e ottava (che io chiamo il "ciclo Doris), sulle quali hai ragione che hanno rappresentato la rinascita. La decima per me è una delle stagioni migliori di sempre.
      Si la prima, la seconda e la quarta sono la storia indubbiamente, anche se secondo me la seconda viene leggermente dopo la prima e la quarta.
      Giò

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    2. Theresa e Marlene sono davvero due donne agli antipodi, sotto tutti i punti di vista e il fatto che siano venute una dopo l'altra evidenzia ancora di più questa "antitesi". Spesso ho riflettuto sul fatto che Konstantin abbia avuto due donne così diverse, per non parlare della diva in mezzo. In fin dei conti né lui né Felix meritavano granché a mio parere e l'hanno finita per "beccarsi" due dei "partiti femminili migliori" su piazza.
      Giò

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  4. Ines ed Henriette non molto tempo fa hanno lavorato insieme in TV, su instagram postarono una foto.

    Patrizia Dietrich Fan

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  5. Che poi nel caso di un attore o di un'attrice, l'espressione "migliori risultati", può voler dire anche tante cose diverse tra loro, lo sappiamo bene.
    Le carriere degli attori e delle attrici sono fatte anche di flop televisivi e cinematografici che però non è detto che siano flop come esperienza per l'interprete. Come ben sappiamo l'auditel non è sempre garanzia di qualità di un progetto, anzi, anche se fa un po' da padrone come ben sappiamo. Questo per dire che per un interprete ci sono esperienze che fanno crescere e maturare professionalmente anche se non sono stati grandi successi: che ne so piccoli ruoli in produzioni internazionali che magari non hanno avuto successo.
    Giò

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  6. E tra le antagoniste, qualcuna è riuscita a proseguire?
    Beatris

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Redazione (Ilenia)